Sono ormai trascorsi tre anni dalla nostra prima spedizione naturalistica primaverile in Grecia nordorientale. Oltre al wildlife watching, il viaggio è stato anche occasione per conoscere la storia millenaria, la cultura, gli usi e i costumi delle fantastiche terre elleniche. Per celebrare l’anniversario vi riproponiamo il report del tour: 7 giorni tra alcune delle aree naturalistiche più interessanti del paese, durante i quali abbiamo osservato 179 specie tra Anfibi, Rettili, Uccelli e Mammiferi!
GIORNO 1
Partiti dall’aeroporto di Napoli arriviamo ad Atene, prima tappa del nostro tour. Già in pista di atterraggio facciamo le prime osservazioni, tra cui una Cicogna bianca (Ciconia ciconia). Durante il tragitto che ci porterà all’hotel, aggiungiamo in checklist le specie più comuni di ambienti urbani ed agricoli mediterranei. Dopo esserci rifocillati con un Gyros Pita, ci dirigiamo verso il Giardino Nazionale di Atene, parco storico in ottime condizioni di mantenimento. Qui osserviamo alcune specie migratrici come la Balia nera (Ficedula hypoleuca) e il Codirosso comune (Phoenicurus phoenicurus). Restiamo particolarmente sorpresi dal grande numero di Parrocchetti dal collare e monaci presenti nel giardino con grandi colonie.
Oltre all’avifauna, il gruppo inizia a mettersi alla ricerca di Rettili e Anfibi. Delude l’assenza di lucertole, probabilmente a causa della giornata uggiosa, ma numerosi individui neometamorfosati di Rospo comune (Bufo bufo) affollano i pressi dei diversi corpi d’acqua presenti nel parco. Durante il ritorno all’albergo, contattiamo le tre specie di Rondone: il comune (Apus apus), il pallido (Apus pallidus) e il maggiore (Tachymarptis melba). In occasione del compleanno di Rosario, uno dei partecipanti del viaggio, concludiamo la giornata con una cena a base di piatti tradizionali rivisitati e con un bicchierino di Raki.
GIORNO 2
Dopo aver assaggiato delle ottime Baklava, Kataifi ed altre delizie greche, ci dirigiamo al centro per una mattinata all’insegna delle meraviglie archeologiche che rendono Atene famosa in ogni angolo del globo. Cominciamo il nostro tour storico con il Tempio di Efesto, dove scoviamo la prima specie di Rettile del viaggio: una Testuggine marginata (Testudo marginata). La visita prosegue con una passeggiata nella magnifica Acropoli dominata dall’imponente Partenone, dove aggiungiamo ulteriori specie di Uccelli alla checklist.
Torniamo in hotel per dirigerci nuovamente in aeroporto, direzione Salonicco. Una volta atterrati, il sole è quasi completamente tramontato ma, ciononostante, possiamo percepire quanto la zona sia più verde rispetto all’arida Attica. Passiamo la prima notte nel capoluogo macedone, in vista della sveglia dell’indomani prevista prima dell’alba.
GIORNO 3
Ci svegliamo di buona lena per poter raggiungere, con le autovetture fittate, in un orario accettabile, la prima vera e propria destinazione target del tour: il Parco Nazionale Delta dell’Evros, area umida più orientale della Grecia, al confine con la Turchia. Il tragitto, della durata di tre ore circa, si rivela estremamente suggestivo e ci regala non poche emozioni. Durante la fase iniziale costeggiamo i laghi di Koroneia e Volvi, dove osserviamo grandi numeri di Fenicotteri (Phoenicopterus roseus), Spatole (Platalea leucorodia) e Volpoche (Tadorna tadorna).
Dopo una rapida sosta nella cittadina di Asprovalta, dove facciamo colazione in una pasticceria storica, ripartiamo attraversando pittoreschi paesaggi rurali che ci regalano parecchie specie quali un’Albanella minore (Circus pygargus), un Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), numerosi Grillai (Falco naumanni), Falchi cuculo (Falco vespertinus) e Rondini rossicce (Cecropis daurica). Siamo ormai ad Alessandropoli, città alle porte del complesso deltizio, e, durante un pitstop dal benzinaio, osserviamo nella stessa termica un Biancone (Circaetus gallicus) e un’Aquila minore (Hieraatus pennatus).
Giunti all’interno dell’area umida di Evros, ci accolgono le guide locali che ci accompagneranno durante la prima parte della visita della zona occidentale del delta. All’entrata dell’area protetta facciamo quello che malauguratamente sarà il nostro unico incontro con lo Pseudopo (Pseudopus apodus), sauro di grosse dimensioni caratterizzato dall’assenza totale delle zampe. Si tratta purtroppo di un individuo investito.
Veniamo accolti da molteplici Sgarze ciuffetto (Ardeola ralloides) che pescano nei canali, mentre il cielo è affollato da Rondini, Balestrucci, Rondini rossicce e Topini (Riparia riparia). Diversi individui di Falco di palude pattugliano i canneti e una Pernice di mare (Glareola pratincola) attraversa il nostro campo visivo. Ci fermiamo in un’area con vasche poco profonde per cercare una delle principali specie target della spedizione, che non tarda ad apparire ai nostri cannocchiali: due meravigliose Pavoncelle armate (Vanellus spinosus). Questo limicolo dall’aspetto inconfondibile è osservabili in Europa continentale soltanto in quest’area dove nidifica con diverse coppie.
Proseguendo lungo il percorso, diventa difficile scegliere da che lato della strada guardare: Beccacce di mare (Haematopus ostralegus) e Gambecchi comuni (Calidris minuta) affollano gli argini dei canali, nelle zone d’acqua più profonda sono numerosi i Cigni reali (Cygnus olor), oltre ad alcuni Pellicani ricci (Pelecanus crispus) e sui posatoi i Marangoni minori (Microcarbo pygmaeus). La strada, intanto, è affollata da Cutrettole (Motacilla flava feldegg), Strillozzi e Calandrelle (Calandrella brachydactyla).
Arrivati ad una torre d’osservazione, aggiungiamo alla lista Mignattaio (Plegadis falcinellus), Sterna comune (Sterna hirundo), Mignattino comune (Chlidonias niger) e Passera sarda (Passer hispaniolensis), che nidifica in colonia tra le travi della costruzione. Tornando verso il centro visite, ci attraversa la strada la nostra prima Testuggine greca (Testudo graeca).
Salutate le guide, decidiamo di pranzare ai piedi della collina che domina l’area umida. Siamo privi di posare i binocoli ed addentare i panini che in pochi minuti osserviamo un individuo di Cicogna nera (Ciconia nigra), diversi Bianconi, un’Averla capirossa (Lanius senator) e una Bigiarella (Sylvia curruca). Prima di esplorare una nuova area del delta, facciamo una breve sessione di herping, durante la quale scoviamo un individuo di Serpente cieco europeo (Xerotyphlops vermicularis), minuto serpente vermiforme dalle abitudini prettamente fossorie. Concludiamo la nostra visita in una zona caratterizzata da diversi stagni, dove contattiamo tantissimi Falchi cuculi, diversi individui di Calandra (Melanocorypha calandra), un Airone rosso (Ardea purpurea) e un’altra Testuggine greca.
A malincuore lasciamo Evros per dirigerci verso la Foresta di Dadia, prossima tappa del tour. Qui, dopo una cena a base di Moussaka, un Allocco (Strix aluco) ci dà la buonanotte.
GIORNO 4
Ci svegliamo ancora di buon mattino, una giornata che si prospetta lunga ed emozionante è alle porte: esploreremo il Parco Nazionale Foresta di Dadia, noto per essere probabilmente il miglior luogo in Europa per l’osservazione dei rapaci. Prima di far colazione ispezioniamo i dintorni del cottage dove osserviamo diversi Tordi bottaccio e Tordele, una Monachella (Oenanthe hispanica), un individuo di Rana agile (Rana dalmatina) e uno Scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris). Dopo aver fatto il carico di energie, ci prepariamo per incamminarci verso uno degli obbiettivi principali della spedizione: il carnaio di Dadia. Le emozioni però cominciano ben prima di raggiungere il luogo suddetto e, ancor prima di partire, avvistiamo una femmina di Averla mascherata (Lanius nubicus), 8 Avvoltoi monaci (Aegypius monachus), 3 Grifoni (Gyps fulvus) e 2 Cicogne nere.
Giunti al punto d’osservazione, scambiamo due chiacchiere silenziose con i birders presenti, i quali ci raccontano di aver visto un gruppo di sei Lupi avvicinarsi al carnaio il pomeriggio precedente. La visita al capanno, nonostante l’assenza dei Canidi, si rileva comunque proficua: ad affollarsi intorno alla carcassa di mucca ci sono Avvoltoi monaci, Grifoni e Capovaccai (Neophron pernocpterus), oltre a numerosi Nibbi bruni e Corvi imperiali. Inoltre, il tutto è reso ancora più interessante dal passaggio in volo di un’Aquila minore e un giovane di Aquila imperiale (Aquila heliaca) che mobba alcuni Avvoltoi monaci, una scena da documentario!
Lungo il sentiero di ritorno al cottage, incontriamo molteplici individui di entrambe le specie di Ramarro, Lacerta viridis e L. trilineata, diverse Testuggini greche, un bellissimo individuo della sottospecie locale di Testuggine di Hermann (Testudo hermanni boettgeri) e tantissime mantidi Empusa fasciata.
Rifocillatici con un corroborante frappè greco, siamo pronti a dirigerci verso la prossima tappa del tour: il Lago di Kerkini, al confine con la Bulgaria. Arriviamo a destinazione al tramonto già inoltrato, sistemandoci in un delizioso cottage sulle sponde del lago. Ci spostiamo nel paesino di Kerkini per cenare, dove notiamo che ogni palo della rete elettrica ospita una coppia di Cicogna bianca. Dopo aver assaggiato carne grigliata e Feta di bufala, proviamo a tornare alla sistemazione per riposare, ma sono tante le distrazioni offerte dalla biodiversità locale che ci portano a fare “le ore piccole”. Le diverse specie di Anuri in corteggiamento presenti sulle sponde dell’invaso danno vita ad un assordante concerto, una ghiotta occasione per i partecipanti più appassionati di Erpetologia.
Così, mentre pochi decidono di ritirarsi nelle camere, “assetati” di nuove specie, decidiamo di fare una sessione di herping notturna. Centinaia di migliaia di Rane verdi (Pelophylax sp.) e Raganelle comuni (Hyla arborea) ci attirano nei pressi delle acque, dove, oltre alle suddette specie, osserviamo una Testuggine palustre europea (Emys orbicularis) e un giovane di Natrice tassellata (Natrix tessellata). Durante il percorso per tornare alla struttura, incontriamo una Volpe (Vulpes vulpes) ed una Lepre europea (Lepus europaeus). Prima di addormentarci, ancora in fibrillazione per la giornata intensa appena terminata, aggiungiamo alla lista Civetta (Athena noctua), Assiolo (Otus scops) ed Usignolo (Luscinia megarhynchos).
GIORNO 5
La nostra giornata, anche questa volta, inizia sul presto con un’escursione in barca all’alba. Appena saliti sulla tipica imbarcazione del posto, denominata plaves, restiamo piacevolmente colpiti dalla ridottissima distanza di fuga delle molteplici specie che affollano rive e posatoi, tra cui Marangoni minori, Sterne comuni e Sgarze ciuffetto.
Ci dirigiamo verso nord, dove iniziamo ad osservare i primi Pellicani ricci. In lontananza notiamo le famose piattaforme artificiali finalizzate al garantire da nidificazione dei Pellicani nel tempo, proteggendone le covate dalle variazioni di livello dell’acqua connesse alla diga. Avvicinatici a queste, rimaniamo estasiati dal poter osservare, a pochi metri, centinaia di individui di Pellicano riccio e Pellicano bianco (Pelecanus onocrotalus). La nostra guida, dato il periodo preriproduttivo, si preoccupa di mantenere una distanza di sicurezza per non stressare gli animali. Dopo aver fotografato gli Uccelli presenti, continuiamo il nostro tour allontanandoci dalle piattaforme. Proseguendo, osserviamo ulteriori specie quali Oca selvatica (Anser anser), Mestolone (Anas clypeata), Fischione (Anas penelope), Marzaiola (Anas querquedula) e Moriglione (Aythya ferina).
Una volta al pontile, torniamo al cottage affamati ma soddisfatti. Lungo il tragitto facciamo una breve sosta nei pressi di alcuni stagni, dove contattiamo alcune Emys orbicularis accompagnati da alcuni individui di Testuggine palustre dei Balcani (Mauremys rivulata). Osserviamo inoltre diverse Cicogne bianche, una Cicogna nera e due Avocette (Recurvirostra avosetta) in alimentazione ai bordi del lago.
Dopo una super colazione con prodotti esclusivamente homemade, ci apprestiamo a malincuore a lasciare la struttura. Prima di ripartire, ispezioniamo le mura del cottage, riuscendo a fotografare alcuni individui di Geco di Kotschy (Mediodactylus kotschyi). Non riusciamo a lasciare il cottage che il luogo continua a riservarci sorprese e, mentre carichiamo le autovetture, osserviamo due Aquile di mare (Haliaeetus albicilla).
Ci apprestiamo dunque ad esplorare la sponda occidentale del lago, un’area prativa in fiore, dove aggiungiamo alla checklist Quaglia (Coturnix coturnix), Zigolo nero (Emberiza cirlus) e Lucertola dei Balcani orientali (Podarcis tauricus).
Torniamo nei pressi del paese, per dare l’opportunità a tutti di fotografare le bellissime coppie di Cicogna bianca, osservate la precedente sera. Qui finalmente contattiamo un individuo di Poiana codabianca (Buteo rufinus), oltre a notare la presenza di diverse colonie di Passera sarda all’interno dei nidi di Cicogna. I Passeriformi non sono gli unici a richiamare la nostra attenzione, infatti numerosi bambini all’uscita di una scuola materna, a pochi metri dai nidi, ci fa riflettere sulla pacifica convivenza tra comunità del paese e quella ornitica.
Dopo aver mangiato Souvlaki e patatine fritte, proseguiamo il nostro giro in senso orario del perimetro lacustre. Durante gli spostamenti ci è veramente difficile distogliere lo sguardo dal cielo, essendo circondati per tutta la durata da Rondini rossiccie, Topini, Falchi cuculi e Grillai.
Decidiamo quindi di fare una breve sosta sulla sponda nordorientale del lago, caratterizzata da boschetti igrofili, fragmiteti ed insenature più stagnanti, e non ce ne pentiamo affatto. Il sito si rileva particolarmente proficuo ed osserviamo Nitticore (Nycticorax nycticorax), Aironi rossi, Spatole, Mignattai, un Airone guardabuoi (Bubulcus ibis), una Moretta tabaccata (Aythyna nyorca), oltre a molteplici Cavalieri d’Italia (Himantopus himantopus), Avocette, Piro piro bischerecci (Tringa glareola), Pantane (Tringa nebularia) e Combattenti (Philomachus pugnax).
Proseguendo, nei pressi del fiume Struma, contattiamo un Corriere piccolo (Charadrius dubius), numerosi Gruccioni (Merops apiaster), un Picchio verde (Picus viridis) e un grosso individuo di Tartaruga palustre europea nel bel mezzo della corsia, che decidiamo di trasferire al di là della carreggiata, per metterlo in salvo dai diversi camion presenti lungo la via. Prima di salutare questa importante area umida, Kerkini ci dà l’ultimo dono: un bellissimo Lodolaio (Falco subbuteo) sorvola le nostre teste!
Ci mettiamo dunque in viaggio verso la prossima destinazione, il Monte Olimpo. Scendiamo dunque a sud, arrivando a costeggiare il Golfo Termaico fino ad arrivare alle pendici orientali della montagna sacra agli antichi. Qui giungiamo a Litochoro, pittoresco paesino posto tra la dimora di Zeus e il litorale macedone, dove pernotteremo per due notti in un caratteristico residence. Dopo una cena a base di polpo arrostito, cozze e sarde fritte (Litochoro dista soltanto 5 km dalla costa), decidiamo di ritirarci nelle nostre stanze, con la buonanotte data da un Assiolo in canto.
GIORNO 6
Ci svegliamo presto in quel di Litochoro e veniamo accolti dal gestore con una assortita colazione a base di prodotti genuini quali yogurt, torte e barrette di frutta secca. Date le temperature ancora sotto la media stagionale e la neve ancora presente sui 1600 m, decidiamo di focalizzarci sui molteplici siti d’interesse che il massiccio montuoso può offrire anche a quote inferiori. Così, dopo aver fatto provviste in paese, iniziamo un’altra giornata di esplorazione. Prima di indagare l’ambiente forestale tipico del Monte Olimpo, alcuni prati naturali circondati da macchia mediterranea suscitano il nostro interesse. La sosta si dimostra molto produttiva e, appena scesi, osserviamo due Aquile di Bonelli (Aquila fasciata). Tra la vegetazione erbacea, caratterizzata da eleganti orchidee (Ophrys mammosa), troviamo una Testuggine di Hermann e diversi individui di Scinco occhi di serpente (Ablepharus kitaibelli).
Salendo di quota, prima di fare un rapido affaccio su una strada immersa in una faggeta mista ad abetina, avvistiamo una coppia di Biancone. Arrivati al punto, in pochi minuti aggiungiamo le seguenti specie forestali: Picchio nero (Dryocopus martius), Cincia mora, Picchio muratore, Rampichino comune e Ciuffolotto. Ci avviamo dunque verso il Sacro Monastero di San Dionisio, monumento bizantino di rara bellezza, perfettamente integrato nell’ambiente naturale. Dopo questa parentesi storico-architettonica, ci spostiamo sulle sponde del torrente posto alle spalle del monastero, discendendo un sentiero immerso nel bosco, per consumare il pranzo al sacco. Mentre pasteggiamo è davvero difficile distogliere lo sguardo dalla natura che ci circonda: un Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus) attraversa il nostro campo visivo e decine di Rondini montane (Ptyonoprogne rupestris) compiono acrobazie sulle nostre teste.
Ci mettiamo allora alla ricerca di Anfibi, riuscendo ad individuare tra le fresche acque alcune larve di Salamandra pezzata (Salamandra salamandra) e un paio di adulti di Rana greca (Rana graeca). Tornati alle autovetture, saliamo fino al rifugio di Prionia, in una cornice dominata da vette innevate, Faggi e Abeti neri. Una volta lì, ci incamminiamo verso un sito riproduttivo di Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata). Giunti al posto stabilito, ci accoglie un gran numero di Ululoni, alcuni dei quali in amplesso, all’interno di buche carsiche scavate nella roccia, nei pressi di un fiumiciattolo a carattere torrentizio.
Torniamo così al rifugio, concedendoci una mezz’oretta di relax. Prima di tornare a valle, decidiamo di ispezionare alcune cascate, dove è possibile contattare la Pinguicola hirtiflora, una pianta carnivora legata ad ambienti di rupi calcaree stillicidiose. Purtroppo, della pianta in questione nemmeno l’ombra (probabilmente a causa delle temperature ancora piuttosto basse), dunque ne approfittiamo per scattare una foto di gruppo per poi lasciare queste bellissime montagne.
Nonostante la tanta stanchezza e il sole che pian piano volge all’orizzonte, sulla via di ritorno ci lasciamo ingolosire da alcuni prati nei pressi di uliveti, potenziale dimora di interessanti specie di Rettili. Concludiamo così la giornata con un individuo di Serpente cieco europeo!
GIORNO 7
Dopo un’altra ricca colazione, ci incamminiamo verso nord, direzione Rovine di Dion. Prima di raggiungere il sito archeologico, facciamo una sosta a metà strada per approfittare di alcuni pascoli aridi alle pendici dell’Olimpo, particolarmente interessanti in quanto ad Erpetofauna. Mentre un’Aquila minore sorvola la zona, tra i massi contattiamo due individui di Xerothyphlops vermicularis e un giovane di Cervone (Elaphe quatorlineata). Inoltre, diversi Aracnidi richiamano la nostra attenzione, tra cui una Steatoda paykulliana, ragno della famiglia Theridiidae, e un bellissimo scorpione appartenente alla specie Mesobuthus gibbosus.
Arrivati presso le rovine, il sole inizia a battere forte. Il sito archeologico, posto nella zona pianeggiante della Pieria, all’ombra dell’Olimpo, è davvero suggestivo. Infatti, i resti di età classica e paleocristiana risultano incastonati nel mezzo di sorgenti, boschetti ripariali e zone acquitrinose. In questo straordinario connubio tra storia e natura non mancano le osservazioni, tra le chiome degli alberi avvistiamo un Picchio verde, un Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major) e un paio di Rigogoli (Oriolus oriolus). Notiamo inoltre la presenza di alcuni Gruccioni e di un numero impressionante di Cuculi (Cuculus canorus) in migrazione, mai visti così tanti assieme!
La presenza di numerosi specchi d’acqua rende la zona un hotspot per molteplici specie legate all’ambiente palustre. Durante la nostra visita, infatti, contattiamo diversi individui di Emys orbicularis e Mauremys rivulata, un individuo adulto di Natrice tassellata, oltre a molteplici Rane verdi e Granchi di fiume (Potamon fluviatile). Tornati alle autovetture, a pochi metri dal parcheggio, alcuni individui di Cicogna bianca ci danno l’arrivederci.
Durante il breve tragitto per arrivare al Parco Nazionale Delta dell’Axios, attraversiamo un’area industriale dove osserviamo un gruppo di circa 12 Corvi comuni (Corvus frugilegus). Giunti alla nostra ultima tappa del tour, ci apprestiamo ad esplorare la sponda destra della foce fluviale. La maggior parte delle pozze sono in secca e il numero di Uccelli presenti è piuttosto ridotto rispetto alle aspettative, tra questi osserviamo Falchi di palude, Cicogne bianche, Spatole e Mignattai, alcune Beccacce di mare e una Pivieressa (Pluvialis squatarola). Raggiunta la costa, mentre consumiamo i nostri pranzi al sacco, ci passa accanto un Falco pescatore (Pandion haliaetus) e a pochi metri si posano due Fraticelli (Sternula albifrons). Ci spostiamo così nella zona orientale del delta, al confine tra Parco Nazionale e area extraurbana di Salonicco, caratterizzata da alcuni stagni costieri. Lungo il percorso avvistiamo 11 Combattenti, alcuni Cavalieri d’Italia e una Civetta posata su un rudere, oltre ad un giovane di Testuggine palustre europea.
Giunti agli specchi d’acqua, questi si presentano gremiti di un gran numero di individui e di specie di Caradriformi e altri Uccelli acquatici. Trascorriamo così una piacevole oretta, osservando centinaia di individui tra Volpoche, Avocette, Gambecchi comuni, Piro piro boscherecci, Piro piro piccoli (Actitis hypoleucos), Corrieri grossi (Charadrius hiaticula), Fratini (Charadrius alexandrinus), Piovanelli comuni (Calidris ferruginea), Pettegole (Tringa totanus) e Sterne zampenere (Geochelidon nilotica). Nel contempo, indaghiamo anche la linea di costa, sperando in qualche Uccello marino. Purtroppo non avvistiamo specie pelagiche, ma contattiamo alcuni Beccapesci (Thalasseus sandvicensis), Sterne comuni e molti individui di Gabbiano corallino (Ichtyaetus melanocephalus) in abito.
La giornata volge al termine a malincuore dobbiamo deporre l’attrezzatura in borsa: è tempo ormai di dare l’arrivederci alla “mitica” Grecia, protagonista di molte altre nostre spedizioni future!
CHECKLIST:
ANFIBI:
- Salamandra salamandra
- Bombina variegata
- Bufo bufo
- Rana dalmatina
- Rana graeca
- Pelophylax sp.
- Hyla arborea
RETTILI:
- Testudo marginata
- Testudo graeca
- Testudo hermanni boettgeri
- Emys orbicularis
- Mauremys rivulata
- Mediodactylus kotschy
- Ablepharus kitaibelii
- Lacerta trilineata
- Lacerta viridis
- Podarcis tauricus
- Podarcis muralis
- Xerotyphlops vermicularis
- Natrix tessellata
- Elaphe quatuorlineata
UCCELLI:
- Oca selvatica (Anser anser)
- Cigno reale (Cygnus olor)
- Volpoca (Tadorna tadorna)
- Fischione (Anas penelope)
- Germano reale (Anas plathyrhynchos)
- Marzaiola (Anas querquedula)
- Mestolone (Anas clypeata)
- Moriglione (Aythya ferina)
- Moretta tabaccata (Aythya nyroca)
- Quaglia comune (Coturnix coturnix)
- Svasso maggiore (Podiceps cristatus)
- Pellicano bianco (Pelecanus onocrotalus)
- Pellicano riccio (Pelecanus crispus)
- Marangone minore (Phalacrocorax pygmeus)
- Cormorano (Phalacrocorax carbo)
- Nitticora (Nycticorax nycticorax)
- Sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides)
- Airone guardabuoi (Bubulcus ibis)
- Airone cenerino (Ardea cinerea)
- Airone rosso (Ardea purpurea)
- Airone bianco maggiore (Ardea alba)
- Garzetta (Egretta garzetta)
- Cicogna bianca (Ciconia ciconia)
- Cicogna nera (Ciconia nigra)
- Mignattaio (Plegadis falcinellus)
- Spatola (Platalea leucorodia)
- Fenicottero (Phoenicopterus roseus)
- Falco pescatore (Pandion haliaetus)
- Grifone (Gyps fulvus)
- Avvoltoio monaco (Aegypius monachus)
- Capovaccaio (Neophron percnopterus)
- Aquila di mare (Haliaeetus albicilla)
- Aquila imperiale (Aquila heliaca)
- Aquila di Bonelli (Aquila fasciata)
- Aquila minore (Hieraaetus pennatus)
- Biancone (Circaetus gallicus)
- Nibbio bruno (Milvus migrans)
- Falco di palude (Circus aeruginosus)
- Albanella minore (Circus pygargus)
- Poiana (Buteo buteo)
- Poiana codabianca (Buteo rufinus)
- Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus)
- Grillaio (Falco naumanni)
- Gheppio (Falco tinnunculus)
- Falco cuculo (Falco vespertinus)
- Lodolaio (Falco subbuteo)
- Falco pellegrino (Falco peregrinus)
- Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus)
- Folaga (Fulica atra)
- Beccaccia di mare (Haematopus ostralegus)
- Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus)
- Avocetta (Recurvirostra avosetta)
- Pernice di mare (Glareola pratincola)
- Corriere grosso (Charadrius hiaticula)
- Corriere piccolo (Charadrius dubius)
- Fratino (Charadrius alexandrinus)
- Pivieressa (Pluvialis squatarola)
- Pavoncella armata (Vanellus spinosus)
- Gambecchio comune (Calidris minuta)
- Piovanello comune (Calidris ferruginea)
- Totano moro (Tringa erhythropus)
- Pettegola (Tringa totanus)
- Pantana (Tringa nebularia)
- Piro piro boschereccio (Tringa glareola)
- Piro piro piccolo (Actitis hypoleucos)
- Combattente (Philomachus pugnax)
- Chiurlo piccolo (Numenius phaeopus)
- Beccaccino (Gallinago gallinago)
- Gabbiano comune (Chroicocephalus ridibundus)
- Gabbiano corallino (Ichthyaetus melanocephalus)
- Gabbiano reale mediterraneo (Larus michahellis)
- Fraticello (Sternula albifrons)
- Beccapesci (Thalasseus sandvicensis)
- Sterna zampenere (Gelochelidon nilotica)
- Sterna comune (Sterna hirundo)
- Mignattino (Chlidonias niger)
- Piccione domestico (Columba livia var. domestica)
- Colombaccio (Columba palumbus)
- Tortora selvatica (Streptopelia turtur)
- Tortora dal collare (Streptopelia decaocto)
- Parrocchetto dal collare (Psittacula krameri)
- Parrocchetto monaco (Myiopsitta monachus)
- Cuculo (Cuculus canorus)
- Allocco (Strix aluco)
- Civetta (Athene noctua)
- Assiolo (Otus scops)
- Rondone maggiore (Tachymarptis melba)
- Rondone comune (Apus apus)
- Rondone pallido (Apus pallidus)
- Gruccione (Merops apiaster)
- Upupa (Upupa epops)
- Picchio rosso maggiore (Dendrocopus major)
- Picchio nero (Dryocopus martius)
- Picchio verde (Picus viridis)
- Allodola (Alauda arvensis)
- Cappellaccia (Galerida cristata)
- Tottavilla (Lullula arborea)
- Calandrella (Calandrella brachydactyla)
- Calandra (Melanocorypha calandra)
- Topino (Riparia riparia)
- Rondine montana (Ptyonoprogne rupestris)
- Rondine (Hirundo rustica)
- Rondine rossiccia (Cecropis daurica)
- Balestruccio (Delichon urbica)
- Cutrettola (Motacilla flava)
- Ballerina gialla (Motacilla cinerea)
- Ballerina bianca (Motacilla alba)
- Scricciolo (Troglodytes troglodytes)
- Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus)
- Pettirosso (Erithacus rubecula)
- Usignolo (Luscinia megarhynchos)
- Codirosso comune (Phoenicurus phoenicurus)
- Stiaccino (Saxicola rubetra)
- Monachella (Oenanthe hispanica)
- Pigliamosche (Muscicapa striata)
- Balia nera (Ficedula hypoleuca)
- Passero solitario (Monticola solitarius)
- Merlo (Turdus merula)
- Tordo bottaccio (Turdus philomelus)
- Tordela (Turdus viscivorus)
- Capinera (Sylvia atricapilla)
- Bigiarella (Sylvia curruca)
- Sterpazzolina (Sylvia cantillans)
- Occhiocotto (Sylvia melanocephala)
- Usignolo di fiume (Cettia cetti)
- Cannareccione (Acrocephalus arundinaceus)
- Luì piccolo (Phylloscopus collybita)
- Luì verde (Phylloscopus sibilatrix)
- Fiorrancino (Regulus ignicapillus)
- Cincia bigia (Poecile palustris)
- Cincia mora (Periparus ater)
- Cinciallegra (Parus major)
- Cinciarella (Cyanistes caeruleus)
- Picchio muratore (Sitta europaea)
- Rampichino comune (Certhia brachydactyla)
- Averla capirossa (Lanius senator)
- Averla mascherata (Lanius nubicus)
- Ghiandaia (Garrulus glandarius)
- Gazza (Pica pica)
- Taccola (Corvus monedula)
- Corvo comune (Corvus frugilegus)
- Cornacchia grigia (Corvus cornix)
- Corvo imperiale (Corvus corax)
- Storno (Sturnus vulgaris)
- Rigogolo (Oriolus oriolus)
- Passera oltremontana (Passer domesticus)
- Passera sarda (Passer hispaniolensis)
- Passera mattigia (Passer montanus)
- Fringuello (Fringilla coelebs)
- Verzellino (Serinus serinus)
- Verdone (Chloris chloris)
- Cardellino (Carduelis carduelis)
- Ciuffolotto (Pyrrhula pyrrhula)
- Strillozzo (Emberiza calandra)
- Zigolo nero (Emberiza cirlus)
MAMMIFERI:
- Scoiattolo comune (Sciurus vulgaris)
- Lepre europea (Lepus europaeus)
- Volpe rossa (Vulpes vulpes)