Tra gli ambienti più produttivi al mondo e culla di diversità biologica, le aree umide forniscono acqua, nutrienti e rifugio per innumerevoli specie di piante e animali.
Queste risultano essere fondamentali per la sopravvivenza umana fornendo molteplici “servizi ecosistemici”. Benefici quali approvvigionamento di acqua dolce, cibo e materiali da costruzione, controllo delle inondazioni, ricarica delle falde acquifere, mitigazione del cambiamento climatico e dell’inquinamento sono solo alcuni di questi. Inoltre, da non sottovalutare, va considerato il valore intrinseco di queste aree a livello estetico, educativo e ricreativo.
Purtroppo, nonostante la loro importanza, questi ambienti continuano a diminuire e ad essere deturpati dall’azione scellerata dell’uomo e con loro anche i suddetti servizi ecosistemici risultano compromessi.
A tutela degli ecosistemi compresi nel macrogruppo delle aree umide, la Convenzione di Ramsar, il primo ed unico trattato intergovernativo riguardante l’utilizzo sostenibile e la conservazione degli ambienti e della loro biodiversità a livello globale. Ad oggi sottoscritta da più di centocinquanta Paesi, i quali, in questo modo, si impegnano a lavorare per un uso saggio di tutte le zone umide e delle risorse idriche del loro territorio, attraverso piani, politiche e legislazioni nazionali, azioni di gestione e istruzione pubblica. Sono circa 2000 le zone individuate tra ambienti dulciacquicoli, costieri, di transizione ed artificiali (saline, invasi, etc.). Nasce così la volontà di istituire il World Wetlands Day, con il fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle aree umide per l’umanità ed il pianeta. Per celebrare questo giorno importante, ogni 2 febbraio vengono organizzati molteplici eventi in tutto il mondo, tra attività culturali, workshop, esposizioni, progetti educativi, escursioni ed eventi di birdwatching.
Tra questi, molti sono finanziati da MedWet (Mediterranean Wetlands Initiative), iniziativa che riunisce 27 paesi mediterranei e peri-mediterranei facenti parte della Convenzione di Ramsar. K’ Nature è tra le realtà che sono state supportate nell’organizzazione di un evento divulgativo.
Nonostante il forte disturbo antropico a cui sono soggette, le aree umide urbane risultano essere delle vere e proprie roccaforti di biodiversità tra asfalto e palazzi cittadini.
Il tratto fluviale del Tevere, nel cuore della capitale italiana di Roma, non fa eccezione, ed è per questo che saremo lì presenti con l’evento “L’importanza delle aree umide urbane: l’avifauna dell’Isola Tiberina”.
Attraverso un punto di osservazione, aiutato da cannocchiale, binocolo e fogli informativi, il nostro ornitologo fornirà informazioni scientifiche, racconterà fatti e curiosità interessanti sugli uccelli che abitano questa zona. Pur essendo al centro di una delle città europee più grandi e caotiche, quest’isola fluviale è di grande pregio dal punto di vista naturalistico. Delle circa 75 specie nidificanti nella città di Roma, più di 15 nidificano lungo la parte urbana del fiume Tevere. Il punto di osservazione darà la possibilità di aiutare le persone a sapere come riconoscere le specie urbane più importanti e anche a spiegare diversi concetti ecologici (ecosistemi dulciacquicoli, invasioni biologiche, servizi ecosistemici).