Ogni anno si festeggia il World Migratory Bird Day, campagna di sensibilizzazione volta alla conservazione globale degli uccelli migratori e dei loro habitat, che ha luogo il secondo sabato di maggio, nella sua edizione primaverile ed il secondo sabato di ottobre, nella sua edizione autunnale.
In queste date persone di tutto il mondo si attivano proponendo eventi come festival, mostre, eventi educativi ed escursioni di birdwatching. Mentre gli scorsi anni abbiamo trascorso questa ricorrenza a Ventotene durante i nostri weekend di birdwatching, quest’anno, date le misure di contenimento del Coronavirus, ci siamo dovuti accontentare di un’alternativa a km 0.
Siamo quindi tornati, a qualche giorno di distanza dalla passeggiata che dal Vomero ci aveva portato ai quartieri spagnoli, a sbinocolare tra i giardini, gli incolti e le piccole aree verdi residuali della Pedamentina, storica scalinata napoletana.
La biodiversità urbana è da tempo uno dei temi centrali delle nostre attività e questa primavera particolare, costringendoci in città, ci ha dato modo di approfondire tutta una serie di tematiche riguardanti gli animali cittadini.
Tra queste rientra senza dubbio l’importanza che le aree verdi residuali ricoprono per l’avifauna (così come per molti altri gruppi di animali).
Così come spesso si parla, a ragion veduta, dell’importanza dei parchi urbani e delle strade alberate, altrettanto spesso si tende a dimenticare il fondamentale ruolo ricoperto dalle aree verdi “secondarie” per la fauna cittadina.
In particolare, tali aree, e ne abbiamo avuto l’ennesima conferma proprio in queste ultime nostre due uscite, sono importantissime per gli uccelli migratori.
Con aree verdi urbane residuali o “secondarie” vogliamo intendere tutte quelle piccole zone di coltivi e di incolti che sono sopravvissute all’espansione edilizia. È proprio in queste aree che abbiamo riscontrato un elevato numero di specie interessanti, in particolare di migratrici.
Questo ci permette di ritornare al racconto della nostra uscita del 9 maggio.
La Pedamentina, infatti, è caratterizzata oltre che da scorci paesaggistici di altissimo pregio anche da un mosaico di aree verdi, coltivate e non, che la rendono una delle migliori aree dove dedicarsi al birdwatching urbano nella città di Napoli.
Nella nostra passeggiata (leggasi attività motoria!) siamo stati accompagnati dall’amico birdwatcher Marco D’Errico che ringraziamo per averci fornito alcuni dei suoi splendidi scatti della giornata.
La breve esplorazione dell’area comincia dal piazzale di San Martino dove cominciamo a compilare la checklist con le specie più comuni. Dopo poco ci incamminiamo verso quella che, le scorse volte, avevamo identificato come la zona potenzialmente più produttiva in termini di avvistamenti di avifauna, essendo questa un mosaico di orti, frutteti ed aree incolte.
La prima impressione è che il passo migratorio sembra essere meno intenso di quello dei giorni precedenti; ci troviamo infatti nella fase finale della migrazione primaverile.
Ciononostante, riusciamo subito a contattare un Beccafico (Sylvia borin), una specie che non termina il viaggio migratorio in Campania. Questo Silvide, infatti, dall’Africa centro meridionale si dirige verso il suo areale di nidificazione, che va dalle Alpi alla Scandinavia, passando dalla Penisola Iberica settentrionale, alla Gran Bretagna, fino all’Asia centro settentrionale.
Altro migratore a lungo raggio è il Pigliamosche (Muscicapa striata), che durante il corso della giornata incontreremo in diverse aree del Vomero e che subito si fa notare con il suo volo caratteristico. A differenza del Beccafico, questo Muscicapide nidifica anche all’interno della città di Napoli. Migratore trans-sahariano, presenta areale europeo molto ampio, dal Mediterraneo fino alla Scandinavia, compresa la Gran Bretagna, oltre a nidificare anche in Magreb ed Asia centrale.
Sempre in quest’area avvistiamo anche Rondine, Cinciarella, Cinciallegra, Cornacchia grigia e Taccola ed un Gheppio (Falco tinnunculus) che per qualche minuto si mette in bella mostra su un albero secco.
Non estremamente soddisfatti dalla prima parte della mattinata decidiamo di risalire verso San Martino, ma prima di incamminarci un suono familiare attrae la nostra attenzione: una decina di Gruccioni (Merops apiaster) sorvola la nostra testa! Purtroppo, sono troppo lontani per essere fotografati a dovere.
Questa variopinta specie sverna in Africa occidentale e centro-meridionale, per poi tornare ai quartieri di nidificazione situati dalla Penisola Iberica, passando per l’Europa centro-meridionale, fino alle zone temperate dell’Asia centrale. Questa presenta inoltre una popolazione nidificante in Sud Africa, che trascorre l’inverno australe tra Angola e Ruanda.
Decidiamo quindi di incamminarci ma ecco che un Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major) si posa sullo stesso albero secco da dove, qualche secondo prima, ci osservava il Gheppio. Questa specie è una presenza abituale della storica Villa Floridiana ma non ci aspettavamo di poterlo osservare su questo, meno alberato, versante della collina.
Tornati ai piedi Castel Sant’Elmo un bellissimo maschio di Passero solitario (Monticola solitarius) e un Pigliamosche, intento a fare ciò che il suo nome suggerisce, si prestano gentilmente come modelli fotografici.
Non sazi della lista delle specie osservate ci spostiamo verso il lato opposto della collina del Vomero, dove aggiungiamo alla lista degli avvistamenti anche un Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) che si libra su una termica ed il Rampichino comune (Certhia brachydactyla), di cui ascoltiamo il verso provenire dalla adiacente Floridiana.
Così come nella scorsa occasione siamo riusciti ad osservare anche questa volta un buon numero di specie e a trascorrere in maniera piacevole una mattinata di questa strana primavera, rendendo omaggio al contempo agli uccelli migratori ai quali invidiamo, in questi periodi più che mai, la libertà di viaggiare per il mondo.
CHECKLIST
- Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus)
- Gheppio (Falco tinnunculus)
- Gabbiano reale (Larus michahellis)
- Piccione domestico (Columba livia var. domestica)
- Colombaccio (Columba palumbus)
- Rondone comune (Apus apus)
- Rondone maggiore (Tachymarptis melba)
- Gruccione (Merops apiaster)
- Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major)
- Rondine (Hirundo rustica)
- Merlo (Turdus merula)
- Passero solitario (Monticola solitarius)
- Beccafico (Sylvia borin)
- Capinera (Sylvia atricapilla)
- Occhiocotto (Sylvia melanocephala)
- Pigliamosche (Muscicapa striata)
- Cinciallegra (Parus major)
- Cinciarella (Cyanistes caeruleus)
- Rampichino comune (Certhia brachydactyla)
- Gazza (Pica pica)
- Taccola (Corvus monedula)
- Cornacchia grigia (Corvus cornix)
- Passera d’Italia (Passer italiae)
- Verdone (Chloris chloris)
- Verzellino (Serinus serinus)