Nella giornata di sabato 27 giugno abbiamo cominciato a proporre le nostre attività – in collaborazione con Riccardo Mattea, zoologo – in Umbria ed in particolare sulla catena dei monti Martani.
La prima escursione è stata incentrata sul trekking fotonaturalistico, un tipo di format che avevamo già avuto modo di sperimentare in Campania.
Partendo da un’altezza di circa 850 slm il percorso è iniziato con l’attraversamento di un ecosistema di macchia alta misto a lecceta. Nelle piccole radure presenti sono stati incontrati i primi segni di animali selvatici tra cui una spiumata di Sparviere (Accipiter nisus) che ha dato la possibilità di spiegare le tecniche di caccia di questo rapace caratteristico delle zone boschive. Un cacciatore che invece si è lasciato osservare e fotografare per bene è stato un Phylaemus chrysops, variopinto ragno della famiglia dei Salticidi.
Lungo questa prima fase di percorso sono state riscontrate anche le tracce degli ungulati più comuni nella zona (Capriolo e Cinghiale) il tutto mentre si era accompagnati dal canto dei Cuculi (Cuculus canorus).
Salendo in quota, nelle aree di ecotono, abbiamo osservato in sintopia (termine che indica quando più specie condividono lo stesso areale) entrambe le specie di Podarcis (Lucertola campestre – Podarcis siculus e Lucertola muraiola – Podarcis muralis).
Proseguendo il percorso attraverso una fascia di lecceta più matura, ecco una Cefalantera rossa (Cephalanthera rubra), orchidea selvatica impollinata da Imenotteri, che ha fornito l’occasione di esporre l’ecologia di questo gruppo di piante così peculiare.
Raggiunti i 1000 m. di altitudine abbiamo raggiunto il pianoro (zona di pascolo per le bufale), dominato, da un punto di vista ornitologico, dalla presenza di tre affascinanti specie: Averla piccola (Lanus collurio), Upupa (Upupa epops) e Culbianco (Oenanthe oenanthe), tra i nidificanti più emblematici della zona, che abbiamo osservato affannarsi alla ricerca di cibo per la prole.
Salendo ancora più in quota, quindi, l’attenzione è stata focalizzata su erbe officinali (Timo, Elicriso, etc.), sulle Crassulacee rupestri e sulle fioriture stagionali.
E’ stato quindi poi il momento di dedicarsi all’osservazione dell’entomofauna che ha visto come protagonisti numerose specie interessanti di Insetti tra cui Coleotteri come la Cetonia aurata, Lepidotteri del genere Zygaena e imponenti Imenotteri come la Megascolia maculata flavifrons.
Le star del momento sono state però una coppia di Libelloides longicornis in accoppiamento, modelli perfetti per concentrarsi (sperando di non aver disturbato eccessivamente il momento di intimità) sulla fotografia.
Dopo aver osservato un Gheppio (Falco tinnunculus) cacciare nella caratteristica posizione dello spirito santo, ed aver visitato le rovine del tempio pagano di Monte Maggiore (situato sul punto più alto della montagna e risalente al V secolo A.C.) ci siamo quindi avviati in faggeta per consumare il nostro pranzo al sacco.
Dopo aver mangiato ed esserci goduti un po’ di meritato relax e il fresco del bosco, abbiamo proseguito sul percorso trovando una penna di Barbagianni (Tyto alba) ed una di Ghiandaia (Garrulus glandarius) e ascoltando i canti di Cincia mora (Periparus ater) e Regolo (Regulus regulus) osservando e fotografando ancora un Insetto molto interessante ovvero il “temibile” Coleottero predatore Calosoma sicophanta.
L’escursione si è quindi conclusa con la visita alla Chiesa di Sant’Erasmo (XII secolo) situata sul margine meridionale del Monti Martani in uno dei punti più panoramici della provincia di Terni.
I prossimi appuntamenti per questo percorso sono fissati per i giorni 12 e 18 luglio, oltre ad altre attività in cantiere che riguarderanno “la verde Umbria”.
Ci vediamo in campo!